Spesso, nella mia attività di consulente finanziaria, mi trovo davanti a una frase ricorrente:
“Preferisco tenere i soldi sul conto, così sono al sicuro.”
In apparenza, può sembrare una scelta prudente. In realtà, è una delle decisioni più rischiose che si possano prendere. Perché il vero nemico del patrimonio non è la volatilità dei mercati, ma l’immobilismo.
Basta un esempio semplice: 30.000 euro lasciati fermi per 10 anni, in termini reali, possono perdere fino al 20% del loro valore.
Quello che sembra prudenza è in realtà una forma di rinuncia silenziosa: si rinuncia alla crescita, alla progettualità, alla possibilità di trasformare quei risparmi in un futuro più sereno.
Il blocco non è economico, ma psicologico
Il vero ostacolo, molto spesso, non è la mancanza di risorse, ma la paura di sbagliare.
La finanza comportamentale ce lo spiega chiaramente: le perdite fanno molto più male dei guadagni equivalenti.
Questo, unito alla convinzione di “non capirne abbastanza”, paralizza molti risparmiatori.
Ma non decidere è già una scelta, e spesso è quella più costosa.
L’equilibrio tra oggi e domani
Investire non significa sacrificare tutto oggi per un domani lontano e incerto.
La vera sfida è trovare un equilibrio: saper distinguere ciò che davvero incide sul nostro benessere, concedersi qualche gratificazione lungo il percorso, ma anche iniziare a costruire – poco per volta – il proprio futuro.
Non serve essere esperti, serve una guida
Oggi esistono strumenti accessibili e adatti anche a chi non ha esperienza, ma ciò che fa davvero la differenza è avere accanto una figura di riferimento.
Un consulente finanziario non è lì per vendere prodotti, ma per costruire insieme un percorso su misura, per chiarire dubbi, analizzare obiettivi e offrire soluzioni coerenti con il proprio stile di vita.
Il denaro non è un fine, ma un mezzo
Educarsi a un rapporto più equilibrato con il denaro significa riconoscerlo per quello che è: uno strumento per costruire autonomia, sicurezza e qualità della vita.
Non si tratta di rinunciare al presente, ma di agire oggi con consapevolezza per non dover rimpiangere domani ciò che non è stato fatto per tempo.